No, il latte non provoca l’obesità infantile

Il latte e i formaggi non promuovono lo sviluppo dell’obesità infantile. Lo dice una ricerca presentata nell’ultimo congresso europeo sull’obesità svoltosi a Vienna.

I dati sull’obesità infantile e neonatale in Italia

Negli ultimi anni si era diffusa la preoccupante convinzione che ci fosse una stretta correlazione tra il consumo di latte vaccino e l’insorgere dell’obesità infantile. Un problema, quest’ultimo, che l’Italia deve fronteggiare con particolare attenzione: nel nostro Paese, infatti, il 21% dei bambini soffre di obesità e circa la metà è in sovrappeso. Sono dati che collocano addirittura l’Italia al poco edificante primo posto a livello europeo e che devono sicuramente fare riflettere.
Preoccupano anche i numeri relativi ai bambini con meno di un anno. Secondo lo studio nazionale “Piccolipiù“, infatti, il 23,4% dei bambini e il 22,1% delle bambine di età inferiore a 12 mesi si trova sopra il limite dei bambini sovrappeso.
Il problema, dunque, dell’obesità infantile e neonatale è serio e va affrontato.

Il latte non promuove obesità e sovrappeso

Non c’è però alcun rapporto certo e provato scientificamente tra il consumo di latte e derivati e l’obesità infantile. Secondo, infatti, uno studio coordinato da Anestis Dougkas, endocrinologo dell’Istituto Paul Bocuse, e presentato al recente congresso di Vienna non ci sono prove che un’alimentazione con la presenza di latte e formaggi stimoli la fame dei bambini e favorisca l’obesità.

La ricerca ha coinvolto oltre 200mila bambini tra il 1990 e il 2017 e ha rivisto profondamente gli esiti di alcuni studi effettuati negli anni Ottanta. “I nostri risultati – hanno dichiarato i ricercatori – dovrebbero alleviare qualsiasi preoccupazione che i genitori possano avere riguardo alla limitazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari dei loro figli sulla base del fatto che possano promuovere l’obesità“.

Al contrario, secondo questa ricerca, il latte vaccino e i formaggi sono fondamentali per la crescita dei bambini, quindi il consumo di questi prodotti (soprattutto in tenera età) va sicuramente promosso (l’importante, ovviamente, è non esagerare!).

Verso una migliore educazione alimentare per i bambini

In generale questa ricerca smonta l’ennesima fake news alimentare, molte delle quali riguardano proprio il latte e i formaggi. Di qui ai prossimi anni sarà fondamentale effettuare percorsi di educazione alimentare per i genitori e i bambini, aiutandoli a comprendere le notizie inesatte e a capire quali sono i benefici ed eventualmente i limiti di un’alimentazione basata anche sui prodotti lattiero-caseari.

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Assolac sostiene il rugby e lo sport

Più di cento bambini, provenienti da tutta la Calabria, hanno partecipato al primo Torneo Giovanile Rugby Mastini, svoltosi domenica 21 maggio alla stadio P.Macrì di Cosenza

Assolac e lo sport

Anche Assolac, in qualità di sponsor, è stata tra i protagonisti dell’evento. Sono ormai diversi anni che la nostra azienda sostiene lo sport e, in particolare, le competizioni giovanili. Dopo il connubio vincente tra Assolac ed il Beach Volley Amantea, che ha ospitato l’anno scorso le Finali del Campionato Italiano under 19 & under 21, abbiamo deciso di continuare a promuovere lo sport giovanile con una collaborazione con il Mastini Rugby.
Il latte è un alimento fondamentale per chi vuole fare sport, soprattutto nella fase di recupero post attività agonistica. La presenza di sieroproteine e di calcio aiuta, infatti, a mantenere la massa muscolare, a rafforzare le ossa e a preservare la massa magra.

Il torneo

Domenica 21 maggio centinaia di bambini, appartenenti alle squadre del Mastini Rende, Cus Cosenza, Rugby Rende, Rugby Palmi, Crociati Rugby Catanzaro, Catanzaro Union, hanno dato vita ad una vera e proprio festa di sport, affrontandosi nei tornei under 6/8/10/12. Il tutto sotto una pioggia battente che ha reso, se possibile, ancora più entusiasmanti gli incontri disputati.
Il rugby è uno sport estremamente dispendioso dal punto di vista fisico. Forza, corsa, tecnica e capacità mentale sono le caratteristiche indispensabili per praticarlo ad alti livelli. I giovani rugbisti calabresi hanno messo sul campo tutte queste peculiarità, dimostrando di avere interiorizzato lo spirito di questa disciplina.

Alla fine dei loro incontri, infatti, i vincitori hanno applaudito gli sconfitti, dando vita al cosiddetto “terzo tempo”, una prassi consolidata nel rugby e trapiantata negli ultimi anni anche in altri sport. Le tribune dello stadio P. Macrì sono state riempite dai genitori dei bambini che hanno applaudito i piccoli giocatori ad ogni loro corsa e ad ogni loro placcaggio e lasciandosi trasportare dall’entusiasmo ad ogni meta segnata, indipendente dalla squadra protagonista.
La manifestazione sportiva si è conclusa nel primo pomeriggio con il torneo under 16, dove i più grandi si sono esibiti in partite combattute e ricche di gesti agonistici di primissima qualità per una competizione giovanile.

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