Latte: fine delle proroghe, il Made in Italy sbarca sulle etichette

È scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di prodotti lattiero-caseari che non contenevano sull’etichetta l’indicazione d’origine del latte. Da oggi, dunque, l’etichettatura obbligatoria diventa definitiva.

La norma che tutela il Made in Italy

Ad annunciarlo è Coldiretti, sottolineando come il decreto “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari”, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, diventa adesso valido per tutti i produttori.
L’intento del decreto è tutelare il Made in Italy di fronte all’invasione sempre più cospicua di prodotti lattiero-caseari realizzati con latte proveniente dai paesi esteri. Grazie alla nuova etichetta, invece, i consumatori potranno conoscere la provenienza della materia prima ed il luogo di trasformazione e scegliere così di acquistare il latte, ma anche il burro, i formaggi e lo yogurt prodotti in Italia.

Le diciture sulle etichette

Sulle etichette troverete le seguenti diciture:

  • Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato”.

em8a3427Il nuovo assetto normativo sarà uno strumento molto importante per proteggere sia i produttori che i consumatori italiani. Questi ultimi, infatti, sono sempre più sensibili alla questione dell’origine dei prodotti alimentari. Non è un caso che nella consultazione pubblica effettuata dal Ministero delle Politiche Agricole il 95% degli intervistati abbia definito molto importante riportare l’origine della materia prima sulle etichette del latte fresco.
Oggi i consumatori sono disposti anche a spendere di più per acquistare prodotti italiani, sostenibili e sicuri. Ecco perché avere uno strumento di salvaguardia come l’etichettatura obbligatoria è senza dubbio un passo importante verso la crescita del nostro settore lattiero-caseario e verso una maggiore tutela dei consumatori e delle loro scelte alimentari.

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Latte: indicazione d’origine obbligatoria per tutti i prodotti lattiero caseari

Dal 19 aprile diventerà obbligatoria l’indicazione dell’origine delle materie prime per tutti i prodotti lattiero caseari commercializzati in Italia. 

Cosa va nell’etichetta

Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto a tutela del Made in Italy che si applicherà al latte vaccino, ovi-caprino, bufalino e di altra origine animale.
Oltre al latte, dunque, anche sulle etichette di prodotti come lo yogurt, il burro, la mozzarella ed i formaggi dovrà essere indicata la provenienza delle materie prime. Il decreto stabilisce, inoltre, che l’indicazione d’origine dovrà essere esplicitata sulle confezioni in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Nello specifico, tutte le confezioni di prodotti lattiero-caseari dovranno presentare le seguenti diciture:

  • Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato”.

L’origine del latte

Se il Paese di mungitura e di trasformazione è lo stesso, può essere utilizzata una sola dicitura (ad esempio “Origine del Latte: Italia”). Qualora, invece, la fasi di mungitura e trasformazione vengano svolte in paesi europei diversi, dovranno essere usate le dizioni “Latte di Paesi Ue” e “Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue”.
Per il latte proveniente da realtà non appartenenti all’Unione Europea, invece, va utilizzata la dicitura “Origine del Latte: Paesi non UE”.
Il decreto non si applica al latte fresco e ai prodotti Dop e Igp che possiedono già dei disciplinari in materia di tracciabilità e origine delle materie prime.

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