Da Cosenza a Castrovillari: i 30 anni di Assolac

Quest’anno Assolac festeggerà il trentesimo compleanno. Una ricorrenza importante che certifica un percorso di crescita portato avanti da centinaia di persone, provenienti da tutta la Calabria, che hanno deciso di investire su un modello e su un territorio.

La Centrale del Latte di Cosenza

il latte della centrale calabria
Un’immagine d’epoca dello stabilimento della Centrale del Latte di Cosenza situato in Via degli Stadi (CS)

Ve la ricordate la Centrale del Latte di Cosenza? Proprio lì è iniziato tutto. Era il 1965 quando veniva inaugurato lo stabilimento in Via degli Stadi; all’epoca la nostra cooperativa si occupava solo della lavorazione e della vendita del latte fresco, mentre la raccolta era affidata ad una società terza. I principi, però, erano gli stessi: cooperazione, valorizzazione economica e sociale del territorio, aggregazione. Da noi piccole e grandi stalle hanno sempre vissuto sotto lo stesso tetto, rispettando le stesse regole e condividendo spese, investimenti e remunerazione.

Così quando nel 1988 nacque il consorzio cooperativo Asso.la.c, che aveva come obiettivo quello di ampliare il paniere di prodotti e di ristrutturare l’azienda, il cambiamento organizzativo non risultò traumatico. Se i valori rimangono gli stessi, infatti, è più facile affrontare anche le sfide più difficili.

Il trasferimento da Cosenza a Castrovillari

Il miglior modo per descrivere questo passaggio storico è rappresentato dalle parole di Gaetano Nola, ovvero di chi ha seguito in prima persona le prime fasi dell’azienda. “Non ci credevo nemmeno io quando siamo riusciti a trasferire un’iniziativa importantissima come la Centrale del Latte di Cosenza da Cosenza a Castrovillari. All’inizio c’erano diverse possibilità, tra le quali quella di Montalto. Alla fine, però, dopo il no del Governo all’ipotesi Montalto, abbiamo deciso di trasferirci dove c’erano più opportunità di produrre latte e dove c’era la superficie sufficiente per costruire uno stabilimento all’avanguardia. Oggi quello di Castrovillari è un gioiello d’impianto, una struttura nella quale confluisce il latte proveniente da quasi tutta la Calabria e dalla quale vengono smistati prodotti lattiero caseari in tutta Italia“.

L’unione e la cooperazione come motori di sviluppo

Negli anni Novanta e Duemila Assolac è riuscita a fronteggiare al meglio i cambiamenti interni ed esterni (uno su tutti la fine delle quote latte), nonostante innumerevoli difficoltà. Tutti sappiamo quanto sia impegnativo per un allevatore rimanere a galla in un mercato dove la competizione è al ribasso e dove i costi di produzione sono sempre più elevati. L’unico modo, però, per sopravvivere è stare uniti.

La nostra cooperativa ha scelto da tempo questa strada. Da Cosenza a Castrovillari, passando da piccole unità di trasformazione del latte al moderno impianto produttivo di Contrada Ciparsia, il modello è rimasto il medesimo. Questo è il nostro orgoglio e il nostro più grande regalo, trent’anni dopo.

A partire da 1:03:10 potete ascoltare le parole di Gaetano Nola su Asso.la.c e sul trasferimento dello stabilimento da Cosenza a Castrovillari. 

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Il FICO Bike Tour fa tappa a Castrovillari per scoprire il Caciocavallo Silano DOP

E’ arrivato oggi intorno alle ore 12.30 a Castrovillari (CS) presso lo stabilimento Calabrialatte, nato dalla joint venture tra Asso.La.C. (Associazioni Latte Calabresi) e Granarolo, punto di riferimento nel Mezzogiorno per la produzione del Caciocavallo Silano DOP, il ventitreenne Simone Greco agronomo e testimonial di FICO Eataly World – Fabbrica Italiana Contadina, il grande Parco dell’agroalimentare italiano di Bologna.

Il tour in Calabria

La tappa del giovane ciclista, che ha percorso già circa 1000 km in bici in tutta Italia, ha l’obiettivo di far scoprire le diverse eccellenze del Made in Italy che saranno presenti nel parco agroalimentare, tra cui alcuni prodotti simbolo di Granarolo, la più grande filiera italiana del latte. Simone Greco è stato accolto da Camillo Nola, Vice Presidente di Granarolo e Presidente di Asso.La.C. che ha guidato il giovane agronomo all’interno dello stabilimento di Castrovillari per consentirgli di scoprire come il latte fresco viene trasformato nel Caciocavallo Silano DOP, che con le sue qualità uniche sta via via conquistando spazi importanti anche in mercati esteri.

La storia del caciocavallo

Oltre a poter scoprire il processo produttivo, il giovane agronomo ha potuto assaggiare il sapore unico di questo formaggio di cui già Ippocrate raccontava le qualità, e scoprire alcuni aneddoti interessanti sul suo utilizzo, nelle tradizioni popolari di alcuni comuni dell’altopiano della Sila, risalenti ai primi del ‘900:  il caciocavallo veniva sagomato in piccole bambole chiamate “pupe” con diverse forme artistiche per essere parte del corredo di matrimonio, oppure in forme più semplici e povere per far sorridere i lattanti, che leccando e mangiando queste piccole figure di pasta di latte potevano assumere il calcio necessario per sviluppare denti ed ossa.

“Sono orgoglioso che il nostro fiore all’occhiello, il Caciocavallo Silano DOP, sia tra i prodotti simbolo del Made in Italy e trovi uno spazio importante all’interno del progetto Fabbrica Italiana Contadina – sottolinea Camillo Nola, vicepresidente di Granarolo – e che lo stabilimento di Castrovillari sia entrato a far parte di questo tour. Il Caciocavallo silano DOP è il passaporto nelle mani dei produttori di latte del Mezzogiorno per valicare le frontiere dell’esportazione nel mondo; un formaggio che sta guadagnando nuovi mercati per le sue qualità e per la sua storia, una produzione che consente di valorizzare il latte calabrese e di far emergere tutte le positività che questa filiera ha costruito negli anni in Calabria.”

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