Il latte abbatte il rischio di tumore al colon

Il latte e i formaggi diminuiscono sensibilmente il rischio di contrarre tumori al colon retto. Lo dice una ricerca del World Cancer Research Fund (Wcr) che analizza il rapporto tra attività fisica, alimentazione e cancro al colon retto.

Cosa dice la ricerca

L’indagine mette insieme 99 studi effettuati negli ultimi sei anni su un campione di 29 milioni di persone, di cui 247 mila con tumore al colon retto. In base ai dati raccolti dagli studiosi, tutti i prodotti lattiero caseari – dunque anche i formaggi – rientrano nella categoria di alimenti che svolgono una funzione preventiva contro questa specifica patologia.
Le ricerche scientifiche dimostrano, quindi, ancora una volta come il latte e i suoi derivati siano degli alimenti essenziali per tutte le fasce di età, soprattutto nelle fasi di crescita di un individuo, grazie all’equilibrato contenuto di grassi, proteine, vitamine, zuccheri e sali minerali.

Il latte e lo sport

Gli effetti benefici del latte si estendono anche a chi fa sport. L’alimentazione di uno sportivo, infatti, non può prescindere da un buon bicchiere di latte, specie nella fase di recupero post attività fisica. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Applied Physiology, Nutrion and Metabolism, il latte è la bevanda migliore da assumere dopo le prestazioni sportive. La giusta presenza di sodio, carboidrati e proteine consente, infatti, all’organismo di trattenere i liquidi e di conseguenza di recuperare l’acqua persa durante l’attività fisica.

In base ai risultati di questa ricerca il livello di idratazione degli sportivi, dopo aver bevuto una tazza di latte, risulta essere superiore rispetto a quello rilevato dopo aver ingerito una comune bevanda idro-salina.
Secondo gli studiosi, inoltre, il latte aiuta a ridurre la massa grassa e ad aumentare allo stesso tempo le fibre muscolari. Assumere almeno 200 ml di latte nell’ora successiva allo sforza fisico facilita il recupero e permette agli sportivi di accrescere la propria massa muscolare.

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Latte: fine delle proroghe, il Made in Italy sbarca sulle etichette

È scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di prodotti lattiero-caseari che non contenevano sull’etichetta l’indicazione d’origine del latte. Da oggi, dunque, l’etichettatura obbligatoria diventa definitiva.

La norma che tutela il Made in Italy

Ad annunciarlo è Coldiretti, sottolineando come il decreto “Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari”, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, diventa adesso valido per tutti i produttori.
L’intento del decreto è tutelare il Made in Italy di fronte all’invasione sempre più cospicua di prodotti lattiero-caseari realizzati con latte proveniente dai paesi esteri. Grazie alla nuova etichetta, invece, i consumatori potranno conoscere la provenienza della materia prima ed il luogo di trasformazione e scegliere così di acquistare il latte, ma anche il burro, i formaggi e lo yogurt prodotti in Italia.

Le diciture sulle etichette

Sulle etichette troverete le seguenti diciture:

  • Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato”.

em8a3427Il nuovo assetto normativo sarà uno strumento molto importante per proteggere sia i produttori che i consumatori italiani. Questi ultimi, infatti, sono sempre più sensibili alla questione dell’origine dei prodotti alimentari. Non è un caso che nella consultazione pubblica effettuata dal Ministero delle Politiche Agricole il 95% degli intervistati abbia definito molto importante riportare l’origine della materia prima sulle etichette del latte fresco.
Oggi i consumatori sono disposti anche a spendere di più per acquistare prodotti italiani, sostenibili e sicuri. Ecco perché avere uno strumento di salvaguardia come l’etichettatura obbligatoria è senza dubbio un passo importante verso la crescita del nostro settore lattiero-caseario e verso una maggiore tutela dei consumatori e delle loro scelte alimentari.

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#UnTuffoNelLatte: Premio a Giovanni Tocci

Dopo aver gioito per la sua medaglia di bronzo ai Mondiali di Tuffi a Budapest, Asso.La.C. e Calabrialatte abbracciano Giovanni Tocci.
L’atleta ventitreenne cosentino è stato premiato presso lo stabilimento di Calabrialatte a Castrovillari (Cs) nel corso dell’evento #UnTuffoNelLatte. Grazie ai risultati ottenuti questa estate, Tocci ha portato in alto il nome della sua terra meritandosi questo importante riconoscimento.

Membro di famiglia

I dipendenti di Asso.La.C. e Calabrialatte hanno accolto Giovanni con l’affetto che si deve ad uno di famiglia. Sono anni, infatti, che il padre Gabriele fa parte delle maestranze di Calabria Latte, svolgendo un ruolo importante nella filiera del latte fresco calabrese.
Siamo orgogliosi della visita di Giovanni e di avere il piacere di lavorare con il papà ormai da anni – ha dichiarato Giuseppe Morrone, direttore di stabilimento di Calabria Latte – Vogliamo ringraziarlo per le emozioni immense che ci ha regalato: ho visto piangere dalla felicità qualche collega per il raggiungimento di questo splendido risultato”.

Anche il presidente di Asso.La.C., Camillo Nola, ha voluto esprimere il proprio orgoglio per i traguardi raggiunti da Tocci, sottolineando come il tuffatore cosentino sia diventato ormai parte integrante dell’azienda: “L’emozione provata da tutto il Paese è stata vissuta ancora più intensamente in Calabria e in questa impresa, che noi consideriamo la sua famiglia allargata. Speriamo che questo evento possa portare fortuna alla carriera di Giovanni, anche perché è un ragazzo calabrese e quando i successi avvengono in Calabria valgono sempre doppio”.

I sacrifici di un giovane campione

Un elemento fondamentale per i successi di Giovanni Tocci è rappresentato dalla sua famiglia. Il padre Gabriele e la madre Liberata hanno sempre accompagnato la carriera del figlio, insegnandogli i valori dell’umiltà e del lavoro, principi essenziali per arrivare ad ottenere grandi traguardi.
Questo evento mi rende orgoglioso di essere cosentino e calabrese. Per arrivare a questi livelli – ha dichiarato Tocci – sono stati necessari tanti sacrifici, non solo da parte mia ma anche dei miei genitori che fin da piccolo mi hanno dovuto accompagnare in piscina e aspettare che finissi l’allenamento. Per me è stato importante anche il lavoro svolto nella piscina del Cosenza Nuoto. Sono sicuro che in futuro si sentirà parlare di questo centro dandomi la possibilità di lavorare ancora meglio.
Ringrazio anche i colleghi di mio padre – ha concluso il campione cosentino – che mi sono stati vicini con messaggi e con tanto affetto. Il loro lavoro è molto duro, ma una cosa è certa: i sacrifici vengono sempre ripagati”.

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Il nostro latte – La filiera certificata del latte fresco in Calabria

Asso.La.C. ha deciso di raccontare la sua storia e quella dei suoi produttori, effettuando un reportage sulla filiera del latte calabrese. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’interno delle stalle calabresi, visto con gli occhi di chi ogni giorno raccoglie il latte proveniente da varie zone della nostra regione.

La raccolta

Avrete la possibilità di salire su una delle cisterne adibite alla raccolta del latte, attraversando con essa tutta la Calabria. Il reportage abbraccerà le montagne della Sila, le colline del cosentino e le splendide località marittime dello Ionio e del Tirreno, mostrandovi, dunque, come sia possibile unire in maniera virtuosa territori e contesti radicalmente diversi per creare un prodotto di alta qualità.

La produzione

Vi mostreremo, inoltre, qual è la giornata tipo di un allevatore e quali sono le varie fasi della produzione del latte, dalla mungitura alla raccolta, passando per i controlli e la distribuzione. I protagonisti di questo racconto sono soprattutto le persone, perché senza di loro sarebbe impossibile riuscire a creare una filiera agroalimentare d’eccellenza.

Le parole del presidente Nola

La filiera del latte calabrese ha un valore sociale ed occupazionale molto importante per la regione Calabria”. – dichiara Camillo Nola presidente di Asso.La.C – “La forza di Asso.La.C. è rappresentata dai nostri soci e dalla loro capacità di lavorare ogni giorno in maniera meticolosa per il raggiungimento di un obiettivo comune: la crescita. Con questo reportage intendiamo mostrare quanto sia essenziale cooperare e mettere insieme idee ed energie, soprattutto in una regione, come la Calabria, troppo spesso frammentata e lontana da logiche aggregative”.

Un ringraziamento speciale va ai nostri soci che hanno partecipato con entusiasmo alla realizzazione di questo reportage e che, ogni giorno, con passione e spirito di sacrificio contribuiscono alla crescita di Asso.La.C. e di tutto l’agroalimentare calabrese.

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Assolac sostiene il rugby e lo sport

Più di cento bambini, provenienti da tutta la Calabria, hanno partecipato al primo Torneo Giovanile Rugby Mastini, svoltosi domenica 21 maggio alla stadio P.Macrì di Cosenza

Assolac e lo sport

Anche Assolac, in qualità di sponsor, è stata tra i protagonisti dell’evento. Sono ormai diversi anni che la nostra azienda sostiene lo sport e, in particolare, le competizioni giovanili. Dopo il connubio vincente tra Assolac ed il Beach Volley Amantea, che ha ospitato l’anno scorso le Finali del Campionato Italiano under 19 & under 21, abbiamo deciso di continuare a promuovere lo sport giovanile con una collaborazione con il Mastini Rugby.
Il latte è un alimento fondamentale per chi vuole fare sport, soprattutto nella fase di recupero post attività agonistica. La presenza di sieroproteine e di calcio aiuta, infatti, a mantenere la massa muscolare, a rafforzare le ossa e a preservare la massa magra.

Il torneo

Domenica 21 maggio centinaia di bambini, appartenenti alle squadre del Mastini Rende, Cus Cosenza, Rugby Rende, Rugby Palmi, Crociati Rugby Catanzaro, Catanzaro Union, hanno dato vita ad una vera e proprio festa di sport, affrontandosi nei tornei under 6/8/10/12. Il tutto sotto una pioggia battente che ha reso, se possibile, ancora più entusiasmanti gli incontri disputati.
Il rugby è uno sport estremamente dispendioso dal punto di vista fisico. Forza, corsa, tecnica e capacità mentale sono le caratteristiche indispensabili per praticarlo ad alti livelli. I giovani rugbisti calabresi hanno messo sul campo tutte queste peculiarità, dimostrando di avere interiorizzato lo spirito di questa disciplina.

Alla fine dei loro incontri, infatti, i vincitori hanno applaudito gli sconfitti, dando vita al cosiddetto “terzo tempo”, una prassi consolidata nel rugby e trapiantata negli ultimi anni anche in altri sport. Le tribune dello stadio P. Macrì sono state riempite dai genitori dei bambini che hanno applaudito i piccoli giocatori ad ogni loro corsa e ad ogni loro placcaggio e lasciandosi trasportare dall’entusiasmo ad ogni meta segnata, indipendente dalla squadra protagonista.
La manifestazione sportiva si è conclusa nel primo pomeriggio con il torneo under 16, dove i più grandi si sono esibiti in partite combattute e ricche di gesti agonistici di primissima qualità per una competizione giovanile.

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“Il latte fa male” in cima alla classifica delle fake news alimentari

Il problema delle fake news sta sconvolgendo non solo il mondo dell’informazione e della politica, ma anche il settore agroalimentare. Ogni giorno circolano in rete notizie allarmistiche sulle proprietà degli alimenti, sulla loro origine e sugli effetti sulla nostra salute.

Le fake news alimentari

Siamo di fronte a vere e proprie fake news alimentari che abbracciano diversi settori ed interessano da vicino anche il comparto lattiero caseario. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè al primo posto nella top ten delle bufale alimentari c’è la convinzione che il latte faccia male alla salute dell’uomo.
Negli ultimi anni si è diffuso, specie sul web, il credo che il latte sia dannoso per l’uomo nella sua fase adulta, essendo quest’ultimo l’unico animale che si nutre di latte per tutta la vita. In realtà, come è stato spiegato da diverse ricerche scientifiche, nel corso degli anni nel nostro organismo è maturata una mutazione genetica che permette anche agli adulti di digerire il latte attraverso la produzione di uno speciale enzima in grado di scindere il lattosio.

La comunità scientifica contro The China Study

Ha fatto scalpore a tal proposito la pubblicazione di The China Study, un’indagine svolta negli Ottanta in Cina che porta avanti la tesi di una correlazione tra l’assunzione di determinati cibi e le malattie cardiovascolari e i tumori.
Sotto accusa c’è anche la caseina, ovvero la proteina contenuta nel latte e nei formaggi, che secondo questo studio sarebbe cancerogena. Sia la comunità scientifica che l’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), però, hanno definito The China Study come inattendibile, accusando l’autore del libro, T. Colin Campbell, di avere effettuato un’analisi selettiva delle prove scientifiche.

In merito, ad esempio, alla presunta correlazione tra l’assunzione di caseina e lo sviluppo di tumori, l’Airc dice che “un effetto analogo è ottenuto con proteine del grano, se a queste si aggiunge l’amminoacido lisina, che consente all’organismo di produrre autonomamente la caseina. In pratica non importa se la caseina proviene da una fonte animale o è prodotta a partire da un’altra proteina vegetale: quello che conta è la capacità dell’organismo di produrne a sua volta, fornendo un nutrimento al tumore”.

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Latte: indicazione d’origine obbligatoria per tutti i prodotti lattiero caseari

Dal 19 aprile diventerà obbligatoria l’indicazione dell’origine delle materie prime per tutti i prodotti lattiero caseari commercializzati in Italia. 

Cosa va nell’etichetta

Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto a tutela del Made in Italy che si applicherà al latte vaccino, ovi-caprino, bufalino e di altra origine animale.
Oltre al latte, dunque, anche sulle etichette di prodotti come lo yogurt, il burro, la mozzarella ed i formaggi dovrà essere indicata la provenienza delle materie prime. Il decreto stabilisce, inoltre, che l’indicazione d’origine dovrà essere esplicitata sulle confezioni in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Nello specifico, tutte le confezioni di prodotti lattiero-caseari dovranno presentare le seguenti diciture:

  • Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato”.

L’origine del latte

Se il Paese di mungitura e di trasformazione è lo stesso, può essere utilizzata una sola dicitura (ad esempio “Origine del Latte: Italia”). Qualora, invece, la fasi di mungitura e trasformazione vengano svolte in paesi europei diversi, dovranno essere usate le dizioni “Latte di Paesi Ue” e “Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue”.
Per il latte proveniente da realtà non appartenenti all’Unione Europea, invece, va utilizzata la dicitura “Origine del Latte: Paesi non UE”.
Il decreto non si applica al latte fresco e ai prodotti Dop e Igp che possiedono già dei disciplinari in materia di tracciabilità e origine delle materie prime.

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Finali scudetto beach volley – Amantea

Anche quest’anno Asso.la.c. sosterrà lo sport ed il beach volley. Dal 25 al 28 agosto sarà tra i protagonisti delle finali scudetto del campionato italiano di beach volley under 19 e under 21, che si svolgeranno sul lungomare di Amantea.

Le migliori coppie del panorama giovanile di beach volley si sfideranno per la conquista del titolo di campione italiano, che permetterà loro di partecipare attraverso una wild-card agli assoluti di Catania. L’evento è organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica “Beach&Volley Amantea” in collaborazione con la Federazione italiana pallavolo, il Comitato Fipav Calabria, il Comitato provinciale Fipav di Cosenza, il Coni Calabria e con il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e dell’Amministrazione Comunale di Amantea.

Asso.la.c. crede nel valore dello sport come strumento di integrazione sociale e promozione del territorio. Il campionato italiano di beach volley rappresenta un importante veicolo di promozione turistica per Amantea, per il Tirreno cosentino e per tutta la provincia di Cosenza.
La nostra cooperativa opera attivamente da anni per la valorizzazione del territorio calabrese, investendo in tutte le attività che portano benefici alla comunità locale.
Asso.la.c., inoltre, crede fortemente nel connubio tra lo sport ed il latte. Un rapporto certificato dagli atleti che scelgono spesso e volentieri di iniziare la propria mattinata con un bicchiere di latte per via del suo elevato contenuto proteico e vitaminico.
Anche quest’anno, dunque, troverete il nostro stand sul lungomare di Amantea con tutte le informazioni utili sulla nostra cooperativa, sulla filiera corta e sul ciclo di lavorazione del latte.

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Festa di Primavera

Mercoledì 8 giugno Asso.La.C. sarà tra i partner della Festa di Primavera, un evento organizzato dal Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna. 

Per l’occasione troverete tutto il nostro materiale informativo che vi permetterà di conoscere meglio la nostra cooperativa. La Festa di Primavera unisce momenti conviviali ad altri formativi.
I laureandi in Medicina Veterinaria potranno così festeggiare la fine dell’anno accademico, approfondendo alcune tematiche. Tra queste ci sono sicuramente i metodi di produzione del latte e dei derivati lattiero caseari.
La filiera del latte si basa sulla cura certosina di ogni dettaglio, dal procedimento di raccolta fino alla trasformazione e alla distribuzione del prodotto. Un aspetto essenziale è la fase di mungitura ed alimentazione delle bovine.
Per avere un prodotto di qualità è necessario, infatti, fornire alle bovine foraggi e materia prima di qualità e monitorare la salute delle mucche costantemente.

Durante la Festa di Primavera gli studenti potranno conoscere come ASSO.LA.C. ed i suoi soci si prendono cura degli animali, fornendo loro le giuste razioni di cibo in base alla loro età e al loro stato fisiologico.
L’evento rappresenta, inoltre, un’opportunità per ascoltare domande ed esigenze delle giovani generazioni e vivere insieme a loro un momento di festa.

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Chi ha cancellato la questione meridionale?

Giovedì 19 novembre, presso la libreria Feltrinelli di Cosenza, si è svolta la presentazione del libro “Chi ha cancellato la questione meridionale?” a cura del professore Mariano D’Antonio ed edito da Rubettino.

I relatori

L’incontro è stato coordinato da Matteo Marini, docente di economia all’Università della Calabria, e ha visto la partecipazione di Gaetano Nola, fondatore della cooperativa Osas-Campoverde, e dell’autore del libro, il professore Mariano D’Antonio.
Il volume si chiede perché la questione meridionale sia sostanzialmente sparita dal dibattito pubblico e cerca di individuare la cause e le possibili soluzioni della persistente arretratezza del Mezzogiorno.
Anche all’interno del contesto meridionale, però, esistono degli esempi virtuosi. Uno di questi è rappresentato dalle coop Osas-Campoverde e ASSO.LA.C., nate a cavallo tra gli Sessanta e Settanta nel territorio della Piana di Sibari.

Il racconto di Geatano Nola

A raccontare la storia di successo delle due aziende ci ha pensato Gaetano Nola. I percorsi di Osas e ASSO.LA.C. sono profondamente diversi tra di loro ma sono accomunati da alcuni elementi essenziali: la capacità di lettura dei grandi mutamenti economici e sociali, l’innovazione tecnologica e lo spirito cooperativo.

La cooperativa: strumento per lo sviluppo del Mezzogiorno

La cooperazione, come sottolineato a più riprese dal professore Marini, può rappresentare un modello di sviluppo vincente per il Mezzogiorno. Lo dimostrano ASSO.LA.C., Osas-Campoverde e altre coop attive nel campo dell’agroalimentare.
Il racconto di Nola abbraccia oltre cinquant’anni di storia, tra scelte strategiche difficili come quella di trasferire l’impianto produttivo di ASSO.LA.C. da Cosenza a Castrovillari ed episodi che hanno segnato il rapporto con i conferitori come la causa intentata nei confronti di uno dei soci di Campoverde il quale, venendo meno agli accordi contrattuali che prevedevano un contratto di esclusivo conferimento alla cooperativa per la durata dell’intero ciclo di vita dell’impianto arboreo (10 anni), aveva deciso di vendere il prodotto per conto proprio arrecando danni economici importanti alla coop.

Una sentenza decisiva

La decisione del tribunale di Castrovillari, che ha dato ragione alle istanze di Osas-Campoverde, ha rappresentato un punto di svolta nelle dinamiche aziendali. Oggi, operare all’interno della cooperativa è un guadagno per tutti i soci e solo attraverso l’aggregazione è possibile aggredire nuovi mercati e portare benefici all’azienda, sia in termini economici che di visibilità internazionale.

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