Calzolari: una nuova bottiglia di latte per vincere la sfida della sostenibilità
La partnership tra Assolac e il gruppo Granarolo rappresenta uno degli esempi cooperativi più virtuosi nel campo dell’agroalimentare. La joint venture tra i due gruppi, nata più di vent’anni fa con l’obiettivo di tutelare i piccoli produttori calabresi, ha permesso ad Assolac di valorizzare al meglio le produzioni locali, su tutte il latte calabrese e il caciocavallo silano Dop, e di affrontare con coraggio e lungimiranza le innumerevoli sfide del mercato.
Ridurre gli sprechi grazie all’innovazione
L’ultima grande sfida in ordine di tempo è quella della sostenibilità ambientale. Di fronte a questioni epocali come le condizioni climatiche estreme e l’aumento dei costi di produzione, i produttori devono bilanciare la qualità del loro prodotto con la necessità di sostenere l’ambiente e mantenere la redditività.
Per questo motivo negli ultimi anni Assolac e il gruppo Granarolo hanno messo in campo una serie di azioni ambiziose per ridurre gli sprechi alimentari e le emissioni di CO2, ottimizzare i consumi di acqua nelle stalle e rendere queste ultime più autonome ed efficienti in materia energetica.
L’ultima decisione in tal senso, da parte del gruppo Granarolo, è stata l’introduzione sul mercato di una nuova bottiglia di latte. Parliamo del latte pastorizzato a temperatura elevata, un nuovo prodotto che, tramite una tecnica di pastorizzazione brevettata da Granarolo, consente di allungare la scadenza del latte fino ad oltre dieci giorni, riducendo gli sprechi e senza intaccare la bontà e le caratteristiche organolettiche del prodotto finale.
“Buttare via il latte è una vergogna – ha dichiarato Gianpiero Calzolari, presidente del gruppo Granarolo – quindi noi siamo molto orgogliosi di questa scelta e abbiamo visto che il consumatore ci ha seguito con grande entusiasmo. Abbiamo aumentato anche i volumi di vendita in un mercato che ormai da qualche anno cala del 5-6% tutti gli anni. Ovviamente tutto questo parte dal presupposto che il latte mantenga le stesse caratteristiche di altissima qualità, che è quello prodotto dai nostri allevatori“.
Con la nuova bottiglia di latte, Granarolo ha deciso di andare incontro ai consumatori che negli ultimi anni, complici anche i cambiamenti delle abitudini alimentari determinati dalla pandemia, si stanno orientando sempre di più verso prodotti a lunga conservazione. Grazie a questa scelta, inoltre, nel primo trimestre del 2023 il gruppo Granarolo è riuscito a risparmiare circa 460 tonnellate di latte, riducendo quindi anche i consumi di energia e le emissioni necessarie per i processi produttivi.
Le altre azioni di Assolac e Granarolo in materia di sostenibilità
Siamo consapevoli del grande lavoro da fare per rendere l’intera filiera dell’agroalimentare più sostenibile, nonostante le nostre misurazioni sull’impronta di carbonio degli allevamenti mostrino come l’impatto sia molto inferiore rispetto a quanto generalmente percepito.
Stiamo comunque effettuando i seguenti interventi che crediamo possano portarci a raggiungere la neutralità carbonica da qui ai prossimi anni:
- recupero di energia dai rifiuti agricoli e dalle deiezioni degli animali;
- utilizzo più efficiente dell’acqua;
- aumento del benessere degli animali (che riduce la necessità di farmaci);
- valorizzazione dei prodotti vegetali.
- un nuovo tappo ancorato alla bottiglia di latte;
- riduzione del peso della bottiglia di latte e dunque meno plastica.
Per facilitare la transizione, inoltre, stiamo considerando l’installazione di impianti di biometano per produrre l’energia necessaria al nostro gruppo, riducendo ulteriormente le nostre emissioni in atmosfera. Siamo convinti che la sostenibilità diventerà sempre più un fattore di competitività, e noi vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento, non solo spettatori.
Tuttavia, è importante ricordare che la sostenibilità ha un costo. Non si tratta di una soluzione a costo zero, e dovremmo essere disposti a pagare un po’ di più per i prodotti che preservano il futuro del nostro pianeta. Questo non è retorica, ma una necessità reale e urgente.