Ottimi riscontri per il reportage sulla filiera del latte fresco in Calabria

Il reportage sulla filiera del latte fresco in Calabria ha riscosso un ottimo successo, generando curiosità e apprezzamento da parte di utenti calabresi e non. Dopo solo tre settimane dalla sua pubblicazione, infatti, il documentario ha già superato le 1.300 visualizzazioni su YouTube, con un tempo di visualizzazione medio di 6 minuti.

Il pubblico estero

Come detto, il reportage ha avuto fin qui un pubblico che esula dalla Calabria e persino dall’Italia stessa. Gli analytics di YouTube mostrano infatti decine di visite provenienti da paesi esteri come Stati Uniti, Germania, Francia e Australia, con un watch time medio addirittura superiore alla media nazionale.
I dati appena riportati possono essere ricondotti, con ogni probabilità, alla presenza di calabresi emigrati all’estero che guardano sempre con grande attenzione la propria terra madre, riattivando, quando è possibile, la catena dei ricordi.
L’amore verso la Calabria è un sentimento che ci appartiene. Proviamo a dimostrarlo ogni giorno attraverso la valorizzazione delle produzioni locali, il rispetto dell’ambiente e il coordinamento di un’offerta produttiva spesso frammentata e debole.

I risultati su Facebook

Ottimi i risultati del reportage anche sulla pagina Facebook Latte Fresco Calabrese. Il post sul documentario ha fatto registrare, infatti, 72mila persone raggiunte, 953 Mi Piace, 811 click sul link, 242 condivisioni e 15 commenti. Non sono mancati anche i messaggi privati di apprezzamento e di richiesta di informazioni su dove acquistare il latte raccolto da Assolac.
Siamo solo all’inizio, ma i riscontri avuti fin qui sono un motivo di orgoglio per la nostra cooperativa e per i soci che la compongono.
L’obiettivo di questo reportage era raccontare una realtà d’eccellenza dell’agroalimentare meridionale, partendo dalle storie, dai valori e dal lavoro quotidiano di persone umili e appassionate come i nostri allevatori. Un racconto che è riuscito fin qui nel suo intento, generando interesse e mostrando come sia possibile costruire un modello virtuoso cooperando e portando avanti principi come quello della sostenibilità, dell’amore verso gli animali e verso il proprio territorio.

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Il nostro latte – La filiera certificata del latte fresco in Calabria

Asso.La.C. ha deciso di raccontare la sua storia e quella dei suoi produttori, effettuando un reportage sulla filiera del latte calabrese. Si tratta di un vero e proprio viaggio all’interno delle stalle calabresi, visto con gli occhi di chi ogni giorno raccoglie il latte proveniente da varie zone della nostra regione.

La raccolta

Avrete la possibilità di salire su una delle cisterne adibite alla raccolta del latte, attraversando con essa tutta la Calabria. Il reportage abbraccerà le montagne della Sila, le colline del cosentino e le splendide località marittime dello Ionio e del Tirreno, mostrandovi, dunque, come sia possibile unire in maniera virtuosa territori e contesti radicalmente diversi per creare un prodotto di alta qualità.

La produzione

Vi mostreremo, inoltre, qual è la giornata tipo di un allevatore e quali sono le varie fasi della produzione del latte, dalla mungitura alla raccolta, passando per i controlli e la distribuzione. I protagonisti di questo racconto sono soprattutto le persone, perché senza di loro sarebbe impossibile riuscire a creare una filiera agroalimentare d’eccellenza.

Le parole del presidente Nola

La filiera del latte calabrese ha un valore sociale ed occupazionale molto importante per la regione Calabria”. – dichiara Camillo Nola presidente di Asso.La.C – “La forza di Asso.La.C. è rappresentata dai nostri soci e dalla loro capacità di lavorare ogni giorno in maniera meticolosa per il raggiungimento di un obiettivo comune: la crescita. Con questo reportage intendiamo mostrare quanto sia essenziale cooperare e mettere insieme idee ed energie, soprattutto in una regione, come la Calabria, troppo spesso frammentata e lontana da logiche aggregative”.

Un ringraziamento speciale va ai nostri soci che hanno partecipato con entusiasmo alla realizzazione di questo reportage e che, ogni giorno, con passione e spirito di sacrificio contribuiscono alla crescita di Asso.La.C. e di tutto l’agroalimentare calabrese.

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Assolac sostiene il rugby e lo sport

Più di cento bambini, provenienti da tutta la Calabria, hanno partecipato al primo Torneo Giovanile Rugby Mastini, svoltosi domenica 21 maggio alla stadio P.Macrì di Cosenza

Assolac e lo sport

Anche Assolac, in qualità di sponsor, è stata tra i protagonisti dell’evento. Sono ormai diversi anni che la nostra azienda sostiene lo sport e, in particolare, le competizioni giovanili. Dopo il connubio vincente tra Assolac ed il Beach Volley Amantea, che ha ospitato l’anno scorso le Finali del Campionato Italiano under 19 & under 21, abbiamo deciso di continuare a promuovere lo sport giovanile con una collaborazione con il Mastini Rugby.
Il latte è un alimento fondamentale per chi vuole fare sport, soprattutto nella fase di recupero post attività agonistica. La presenza di sieroproteine e di calcio aiuta, infatti, a mantenere la massa muscolare, a rafforzare le ossa e a preservare la massa magra.

Il torneo

Domenica 21 maggio centinaia di bambini, appartenenti alle squadre del Mastini Rende, Cus Cosenza, Rugby Rende, Rugby Palmi, Crociati Rugby Catanzaro, Catanzaro Union, hanno dato vita ad una vera e proprio festa di sport, affrontandosi nei tornei under 6/8/10/12. Il tutto sotto una pioggia battente che ha reso, se possibile, ancora più entusiasmanti gli incontri disputati.
Il rugby è uno sport estremamente dispendioso dal punto di vista fisico. Forza, corsa, tecnica e capacità mentale sono le caratteristiche indispensabili per praticarlo ad alti livelli. I giovani rugbisti calabresi hanno messo sul campo tutte queste peculiarità, dimostrando di avere interiorizzato lo spirito di questa disciplina.

Alla fine dei loro incontri, infatti, i vincitori hanno applaudito gli sconfitti, dando vita al cosiddetto “terzo tempo”, una prassi consolidata nel rugby e trapiantata negli ultimi anni anche in altri sport. Le tribune dello stadio P. Macrì sono state riempite dai genitori dei bambini che hanno applaudito i piccoli giocatori ad ogni loro corsa e ad ogni loro placcaggio e lasciandosi trasportare dall’entusiasmo ad ogni meta segnata, indipendente dalla squadra protagonista.
La manifestazione sportiva si è conclusa nel primo pomeriggio con il torneo under 16, dove i più grandi si sono esibiti in partite combattute e ricche di gesti agonistici di primissima qualità per una competizione giovanile.

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I formaggi italiani leader del mercato americano

I formaggi italiani sono quelli più venduti negli Stati Uniti. Lo dicono i dati del Dipartimento americano del commercio secondo il quale nel 2016 sono stati importati negli Usa 34.894 tonnellate di formaggio proveniente dall’Italia, con una crescita dell’8% rispetto al 2015.

Il Made in Italy alimentare si conferma, dunque, particolarmente apprezzato nel continente americano dove primeggia anche grazie alle vendite di vino.
Il settore lattiero caseario deve, però, fronteggiare diversi problemi. Una delle questioni principali è quella dell’Italian Sounding, ovvero l’imitazione di prodotti Made in Italy attraverso l’utilizzo di nomi che ricordano le specialità nostrane. Parliamo di una grave forma di concorrenza sleale e di raggiro nei confronti dei consumatori che ha un giro d’affari mondiale di ben 60 miliardi di euro e che costa all’Italia oltre 300.000 posti di lavoro. Una delle specialità maggiormente imitate è il Parmigiano Reggiano che vede nel “Parmesan” e nel “Parmeggiano” alcuni dei suoi quasi omonimi più noti.

Nonostante i tentativi di imitazione e nonostante l’assenza di un accordo di libero scambio, i formaggi italiani continuano comunque ad essere quelli maggiormente importati. Secondo i dati forniti dall’Ice circa un quarto dei formaggi importati dagli Stati Uniti proviene dall’Italia; seguono la Francia con una quota del 13% e la Spagna con il 7%.
Il valore delle importazioni di formaggi italiani negli Usa è pari a 280 milioni, una cifra in grande espansione grazie soprattutto al successo dei nostri marchi nelle grandi città americane come New York, San Francisco e Boston, metropoli dove è più forte il richiamo in termini di marketing dei maggiori brand caseari italiani.

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“Il latte fa male” in cima alla classifica delle fake news alimentari

Il problema delle fake news sta sconvolgendo non solo il mondo dell’informazione e della politica, ma anche il settore agroalimentare. Ogni giorno circolano in rete notizie allarmistiche sulle proprietà degli alimenti, sulla loro origine e sugli effetti sulla nostra salute.

Le fake news alimentari

Siamo di fronte a vere e proprie fake news alimentari che abbracciano diversi settori ed interessano da vicino anche il comparto lattiero caseario. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè al primo posto nella top ten delle bufale alimentari c’è la convinzione che il latte faccia male alla salute dell’uomo.
Negli ultimi anni si è diffuso, specie sul web, il credo che il latte sia dannoso per l’uomo nella sua fase adulta, essendo quest’ultimo l’unico animale che si nutre di latte per tutta la vita. In realtà, come è stato spiegato da diverse ricerche scientifiche, nel corso degli anni nel nostro organismo è maturata una mutazione genetica che permette anche agli adulti di digerire il latte attraverso la produzione di uno speciale enzima in grado di scindere il lattosio.

La comunità scientifica contro The China Study

Ha fatto scalpore a tal proposito la pubblicazione di The China Study, un’indagine svolta negli Ottanta in Cina che porta avanti la tesi di una correlazione tra l’assunzione di determinati cibi e le malattie cardiovascolari e i tumori.
Sotto accusa c’è anche la caseina, ovvero la proteina contenuta nel latte e nei formaggi, che secondo questo studio sarebbe cancerogena. Sia la comunità scientifica che l’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), però, hanno definito The China Study come inattendibile, accusando l’autore del libro, T. Colin Campbell, di avere effettuato un’analisi selettiva delle prove scientifiche.

In merito, ad esempio, alla presunta correlazione tra l’assunzione di caseina e lo sviluppo di tumori, l’Airc dice che “un effetto analogo è ottenuto con proteine del grano, se a queste si aggiunge l’amminoacido lisina, che consente all’organismo di produrre autonomamente la caseina. In pratica non importa se la caseina proviene da una fonte animale o è prodotta a partire da un’altra proteina vegetale: quello che conta è la capacità dell’organismo di produrne a sua volta, fornendo un nutrimento al tumore”.

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ASSO.LA.C. in udienza dal Papa per festeggiare i 60 anni di Granarolo

Il Gruppo Granarolo, storico partner di Asso.La.C., ha deciso di iniziare le celebrazioni per il sessantesimo anniversario partecipando all’udienza pubblica del 15 marzo di Papa Francesco.

Si tratta della prima di una lunga serie di iniziative per ricordare quel 21 giugno 1957, giorno in cui nacque il Consorzio Bolognese Produttori Latte, una società cooperativa a responsabilità limitata che ha di fatto avviato l’attività di quello che è oggi il gruppo Granarolo.
Oltre mille persone, tra soci allevatori e dipendenti, hanno partecipato all’udienza di Papa Francesco. Anche Asso.La.C. era presente con una delegazione partita in pullman nei giorni scorsi dalla Calabria.

I nostri soci hanno avuto così la possibilità di ascoltare le parole del Pontefice e di rendere ancora più solido il rapporto con gli altri allevatori appartenenti al gruppo Granarolo. La filiera del latte fresco italiano è costituita, infatti, da persone provenienti da territori diversi, tutte, però, accomunate dalla passione per il lavoro nelle stalle e dalla volontà di realizzare di un prodotto di alta qualità.
Dal 2000 in avanti, Asso.La.C. e Granarolo collaborano con ottimi risultati per la costruzione di una filiera italiana, sicura e controllata, condividendo, tra le altre cose, i valori e lo spirito cooperativo.
Il 2017 sarà un’occasione importante per rafforzare la collaborazione e presentarsi alle sfide dei prossimi anni ancora più uniti.

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Latte: indicazione d’origine obbligatoria per tutti i prodotti lattiero caseari

Dal 19 aprile diventerà obbligatoria l’indicazione dell’origine delle materie prime per tutti i prodotti lattiero caseari commercializzati in Italia. 

Cosa va nell’etichetta

Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto a tutela del Made in Italy che si applicherà al latte vaccino, ovi-caprino, bufalino e di altra origine animale.
Oltre al latte, dunque, anche sulle etichette di prodotti come lo yogurt, il burro, la mozzarella ed i formaggi dovrà essere indicata la provenienza delle materie prime. Il decreto stabilisce, inoltre, che l’indicazione d’origine dovrà essere esplicitata sulle confezioni in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Nello specifico, tutte le confezioni di prodotti lattiero-caseari dovranno presentare le seguenti diciture:

  • Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato”.

L’origine del latte

Se il Paese di mungitura e di trasformazione è lo stesso, può essere utilizzata una sola dicitura (ad esempio “Origine del Latte: Italia”). Qualora, invece, la fasi di mungitura e trasformazione vengano svolte in paesi europei diversi, dovranno essere usate le dizioni “Latte di Paesi Ue” e “Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue”.
Per il latte proveniente da realtà non appartenenti all’Unione Europea, invece, va utilizzata la dicitura “Origine del Latte: Paesi non UE”.
Il decreto non si applica al latte fresco e ai prodotti Dop e Igp che possiedono già dei disciplinari in materia di tracciabilità e origine delle materie prime.

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Il FICO Bike Tour fa tappa a Castrovillari per scoprire il Caciocavallo Silano DOP

E’ arrivato oggi intorno alle ore 12.30 a Castrovillari (CS) presso lo stabilimento Calabrialatte, nato dalla joint venture tra Asso.La.C. (Associazioni Latte Calabresi) e Granarolo, punto di riferimento nel Mezzogiorno per la produzione del Caciocavallo Silano DOP, il ventitreenne Simone Greco agronomo e testimonial di FICO Eataly World – Fabbrica Italiana Contadina, il grande Parco dell’agroalimentare italiano di Bologna.

Il tour in Calabria

La tappa del giovane ciclista, che ha percorso già circa 1000 km in bici in tutta Italia, ha l’obiettivo di far scoprire le diverse eccellenze del Made in Italy che saranno presenti nel parco agroalimentare, tra cui alcuni prodotti simbolo di Granarolo, la più grande filiera italiana del latte. Simone Greco è stato accolto da Camillo Nola, Vice Presidente di Granarolo e Presidente di Asso.La.C. che ha guidato il giovane agronomo all’interno dello stabilimento di Castrovillari per consentirgli di scoprire come il latte fresco viene trasformato nel Caciocavallo Silano DOP, che con le sue qualità uniche sta via via conquistando spazi importanti anche in mercati esteri.

La storia del caciocavallo

Oltre a poter scoprire il processo produttivo, il giovane agronomo ha potuto assaggiare il sapore unico di questo formaggio di cui già Ippocrate raccontava le qualità, e scoprire alcuni aneddoti interessanti sul suo utilizzo, nelle tradizioni popolari di alcuni comuni dell’altopiano della Sila, risalenti ai primi del ‘900:  il caciocavallo veniva sagomato in piccole bambole chiamate “pupe” con diverse forme artistiche per essere parte del corredo di matrimonio, oppure in forme più semplici e povere per far sorridere i lattanti, che leccando e mangiando queste piccole figure di pasta di latte potevano assumere il calcio necessario per sviluppare denti ed ossa.

“Sono orgoglioso che il nostro fiore all’occhiello, il Caciocavallo Silano DOP, sia tra i prodotti simbolo del Made in Italy e trovi uno spazio importante all’interno del progetto Fabbrica Italiana Contadina – sottolinea Camillo Nola, vicepresidente di Granarolo – e che lo stabilimento di Castrovillari sia entrato a far parte di questo tour. Il Caciocavallo silano DOP è il passaporto nelle mani dei produttori di latte del Mezzogiorno per valicare le frontiere dell’esportazione nel mondo; un formaggio che sta guadagnando nuovi mercati per le sue qualità e per la sua storia, una produzione che consente di valorizzare il latte calabrese e di far emergere tutte le positività che questa filiera ha costruito negli anni in Calabria.”

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Campionati italiani beach volley

I campionati italiani under 19 ed under 21 di beach volley, tenutisi ad Amantea dal 25 al 28 agosto, si sono rivelati un enorme successo, sia in termini di presenze sui campi da gioco che di seguito sui social media.

Ogni giorno migliaia di persone hanno assistito alle partite disputate sul Centrale. Un successo culminato nelle giornate di venerdì e domenica, quando sono andate in scena le finali under 19 e under 21.
Una folla incredibile si è riversata sul lungomare di Amantea, riempiendo totalmente le tribune allestite per l’occasione ed invadendo lo spiazzale antistante ai campi. Non è stato da meno il popolo del web. Oltre 35mila persone infatti hanno guardato i video postati sulla pagina Facebook Beach Volley Amantea e altrettanti hanno condiviso i contenuti proposti.
L’evento è stato trasmesso anche in diretta streaming su Facebook e YouTube.
Numeri da capogiro che portano di diritto la città di Amantea e l’Associazione Beach Volley Amantea tra i principali attori della disciplina.

Il successo dell’evento è stato condiviso da Asso.la.c., presente con il proprio stand e con i propri prodotti. Nel corso della quattro giorni è stato distribuito il materiale informativo sull’azienda, con un focus sulla filiera corta, il processo di lavorazione del latte e la storia della cooperativa.
I presenti hanno avuto anche la possibilità di assaggiare i nostri prodotti: dal latte fresco alle mozzarelle, passando per il caciocavallo silano dop e il moro di Calabria.
Asso.la.c. condivide con l’Associazione Beach Volley Amantea la passione per lo sport e la convinzione che sia possibile rendere la Calabria un modello di riferimento, sia nel campo dell’agroalimentare che in quello sportivo. Per questo motivo la nostra cooperativa ha scelto di sostenere anche quest’anno, dopo il successo di dodici mesi fa, l’evento svoltosi sul lungomare di Amantea.
Una scelta che si è rivelata assolutamente vincente e che rafforza il rapporto tra Asso.la.c ed il territorio calabrese.

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Finali scudetto beach volley – Amantea

Anche quest’anno Asso.la.c. sosterrà lo sport ed il beach volley. Dal 25 al 28 agosto sarà tra i protagonisti delle finali scudetto del campionato italiano di beach volley under 19 e under 21, che si svolgeranno sul lungomare di Amantea.

Le migliori coppie del panorama giovanile di beach volley si sfideranno per la conquista del titolo di campione italiano, che permetterà loro di partecipare attraverso una wild-card agli assoluti di Catania. L’evento è organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica “Beach&Volley Amantea” in collaborazione con la Federazione italiana pallavolo, il Comitato Fipav Calabria, il Comitato provinciale Fipav di Cosenza, il Coni Calabria e con il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e dell’Amministrazione Comunale di Amantea.

Asso.la.c. crede nel valore dello sport come strumento di integrazione sociale e promozione del territorio. Il campionato italiano di beach volley rappresenta un importante veicolo di promozione turistica per Amantea, per il Tirreno cosentino e per tutta la provincia di Cosenza.
La nostra cooperativa opera attivamente da anni per la valorizzazione del territorio calabrese, investendo in tutte le attività che portano benefici alla comunità locale.
Asso.la.c., inoltre, crede fortemente nel connubio tra lo sport ed il latte. Un rapporto certificato dagli atleti che scelgono spesso e volentieri di iniziare la propria mattinata con un bicchiere di latte per via del suo elevato contenuto proteico e vitaminico.
Anche quest’anno, dunque, troverete il nostro stand sul lungomare di Amantea con tutte le informazioni utili sulla nostra cooperativa, sulla filiera corta e sul ciclo di lavorazione del latte.

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